Secondo il vocabolario della lingua italiana vivificare significa “rendere più vitale e vigoroso”.
In ambito idrico parlare di vivificazione vuole dire “incrementare la portata mediante immissione di altra acqua”, che può voler dire aumentare la quantità d’acqua presente in un determinato fiume per garantire gli usi irrigui, oppure rimpinguare le falde acquifere e le risorgive, o ancora ristabilire le portate di magra dei corsi d’acqua con l’apporto di altra acqua, con notevoli vantaggi da un punto di vista ambientale.
Il fiume Fratta riceve le acque del canale Adige-Guà gestito dal Consorzio L.E.B. qualche decina di metri a valle dello scarico del collettore gestito dal Consorzio A.Ri.C.A.. Il Consorzio L.E.B. è stato costituito nel 1958, con lo scopo di realizzare un’opera in grado di trasferire una parte delle acque dell’Adige ai fiumi Fratta, Agno-Guà-Frassine e Bacchiglione che risultavano, e lo sono ancora, spesso con modeste portate nei mesi estivi e del tutto insufficienti alla molteplicità degli usi previsti nel territorio del Veneto centrale.
Il canale Adige-Guà, che preleva le acque dell’Adige dal canale di scarico (ex SAVA) della centrale idroelettrica ENEL di Zevio e le trasferisce fino a Cologna Veneta per circa 16,2 Km, fu completato nel 1983.
In questi ultimi anni il canale Adige-Guà ha assunto una valenza significativa per la vivificazione del fiume Fratta, anche a causa delle ultime estati particolarmente siccitose e con portate naturali molto basse, il che rende evidenza dell’importanza della vivificazione in funzione del mantenimento, a tratti difficoltoso, a livelli accettabili per la vita acquatica delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque del Fratta.
Il collettore A.Ri.C.A. trova il punto di scarico proprio in località Sule di Cologna Veneta in ragione della pre-esistente presenza dello scarico del canale Adige-Guà che, con un apporto idraulico integrativo, svolge un ruolo determinante per la vivificazione del fiume. Va inoltre specificato che il Fratta era l’unico corpo idrico in grado di ricevere i reflui urbani di cinque depuratori del vicentino attraverso una condotta a pelo libero.
Nell’autunno del 2022 sul canale ex-SAVA sono state svolte da parte di ENEL delle attività di manutenzione che ne hanno visto la chiusura per quasi due mesi. Di conseguenza anche il canale Adige-Guà, per l’intero periodo, non ha potuto derivare la portata necessaria alla vivificazione del Fratta. A questi lavori si sono aggiunti successivamente, per un periodo di altri 4 mesi, degli interventi manutentivi sul canale Adige-Guà. I lavori sul canale del Consorzio L.E.B. proseguiranno ogni inverno fino al 2026. Pertanto in questi periodi non potrà essere garantito l’intero apporto di vivificazione sul nodo idraulico di località Sule. Un apporto vivificatorio viene comunque apportato al fiume Fratta più a valle dal canale Zerpano, in località Sabbion sempre nel comune di Cologna Veneta. Rimane inalterato l’apporto vivificatorio durante il periodo irriguo al di fuori dei 4 mesi dei lavori.
Il Consorzio ARiCA, proprio per affrontare in maniera collegiale il problema legato alla minore portata del canale Adige-Guà, ha chiesto l’istituzione di un Gruppo di Coordinamento, coordinato da Regione Veneto e partecipato dal Consorzio ARiCA stesso, da ENEL, da ARPAV, dal Consorzio L.E.B., dalle provincie di Vicenza e Verona e dal comune di Cologna Veneta, per individuare congiuntamente le problematiche e valutare tempestivamente eventuali azioni e iniziative.
Consorzio ARiCA per tutelare il fiume Fratta nel periodo di riduzione della portata vivificatoria del canale Adige-Guà, ha adottato diversi provvedimenti per la riduzione delle concentrazioni dei parametri principali, come ad esempio dei cloruri e dei solfati, in sinergia con le società di gestione del servizio idrico che gestiscono i depuratori, e che a loro volta informano le aziende allacciate.
Nei limiti delle proprie competenze, il Consorzio ARiCA gestisce e gestirà non solo la concentrazione dei parametri allo scarico secondo quanto previsto dalla Regione Veneto, in relazione a quanto definito dal Gruppo di Coordinamento, ma ha anche supportato economicamente le soluzioni proposte dal Consorzio L.E.B. per mantenere la funzione vivificatoria del Fratta, consentendo di eseguire le necessarie manutenzioni del canale.